ID |
033
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Nome comune |
Biancospino
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Nome scientifico |
Crataegus monogyna
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Altre specie |
C. oxyacanta; C. azarolus
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Famiglia |
Rosaceae
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Foto pianta |
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Descrizione |
Albero o arbusto deciduo, di origine asiatica ed europea; cresce fino a 5-10 m., spontaneo lungo le strade a formare siepi
e nei boschi in forma generalmente arbustiva. Si adatta a qualsiasi condizione climatica e può essere impiegato come ornamentale,
soprattutto le varietà a fiori doppi o colorati, per le foglie che in autunno virano verso l'arancio e per i frutti persistenti
commestibili. Il biancospino è usato come ricostituente, antidiarroico, ipotensivo e cardiotonico. I principi attivi contenuti
nella pianta sono: flavonoidi e composti triterpenici. Utilizzate come ornamentali anche C. oxyacanta e C. azarolus (azzeruolo).
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Fusto |
Molto ramificato e spinescente, sinuoso, cresce fino a 10-12 m; corteccia bruno-arancio.
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Foglie |
Sempici, alterne, ovali, lunghe 2-4 cm, picciolate, incise con punte dei lobi seghettate.
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Fiori |
Ermafroditi, bianco-rosati, riuniti in corimbi terminali, con un diametro di ca. 1 cm e a gruppi di 5-25.
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Frutti |
Carnosi (pomi), sferici di colore rosso, persistenti.
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Stagione fioritura |
Aprile; maggio
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Stagione frutti |
Autunno - inverno
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Effetto avverso |
Nocività bassa
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Parte |
Rami con spine
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Organo bersaglio |
Pelle
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Modalità |
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Sintomi o Effetti |
Escoriazioni
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E' soggetto ad attacchi di vari parassiti:
- Cancri rameali: si manifestano con la comparsa in primavera estate di aree depresse, prima brunastre poi rossastre, sulla
corteccia. La parte aerea sovrastante i cancri dissecca.
- Marciume basale: i tessuti radicali e quelli della zona del colletto imbruniscono e marciscono. La parte aerea ingiallisce
e dissecca .
- Marciume radicale: i tessuti radicali marciscono e nella loro zona sottocorticale si evidenze uno strato micellare color bianco-crema.
La parte aerea manifesta un graduale ingiallimento e deperimento.
- Muffa grigia: in primavera e in autunno, alla comparsa di pioggia, le giovani foglie e gli apici dei rametti imbruniscono, ricoprendosi di muffa grigiastra. Le piante progressivamente
deperiscono
- Ticchiolatura: sulle foglie compaiono macchie rotonde, nerastre, di aspetto vellutato, circondate da alone giallastro.
Le lamine progressivamente ingialliscono e cadono.
Sicuramente la malattia più pericolosa per questa pianta è rappresentata dal "colpo di fuoco batterico" ('Erwinia amylovora)
che comunque non è ancora presente nella nostra regione.
L'infezione causa l'appassimento e la necrosi di germogli, fiori, foglie e frutti; sui rami provoca lacerazioni della corteccia
(cancri). Dagli organi colpiti il batterio può diffondersi, nel corso della stagione, su altre piante, grazie a pioggia, insetti
e uccelli, dando origine a nuovi cicli infettivi.
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