Manutenzione delle aree verdi


Le aree verdi necessitano di una costante manutenzione, per mantenere un aspetto esteticamente piacevole e soprattutto per conservarle più a lungo possibile nella loro composizione vegetale specifica originaria, priva di fitopatologie e di vegetali infestanti.

La loro manutenzione si compone di una serie di lavori, sia di natura ordinaria come:

  • la conservazione dei tappeti erbosi e lo sfalcio dei prati
  • la pulizia delle aree da ogni oggetto estraneo (es. carta, residui plastici, oggetti vari, ecc.)
  • la potatura e manutenzione di siepi e arbusti ornamentali
  • l’eliminazione della vegetazione infestante arborea, arbustiva ed erbacea
Sia di interventi straordinari come:
  • la potatura di piante ad alto fusto
  • l’abbattimento di alberi instabili e pericolosi
  • gli interventi di natura fitosanitaria come, per esempio, l’eliminazione dei nidi della processionaria del pino o l’effettuazione di trattamenti antiparassitari.
Alcune di queste operazioni risultano particolarmente importanti sotto l’aspetto della sicurezza.

Quella che più interessa il cittadino è relativa alla stabilità delle piante ad alto fusto, in quanto la caduta anche di un solo albero o la rottura di una parte di esso può essere causa di ingenti danni a cose o può mettere a repentaglio l’incolumità pubblica. Tali operazioni devono tuttavia essere adeguatamente pubblicizzate, poiché spesso al cittadino inesperto non appaiono evidenti i motivi di pericolosità che portano all’abbattimento di soggetti arborei.

Risvolti importanti legati all’aspetto sanitario, per i fruitori di aree verdi, possono derivare dalla corretta gestione di queste aree, specialmente in presenza di piante infestanti spesso presenti in scarpate, svincoli stradali, rotatorie, o vegetazione che cresce su mura e monumenti.

Questa costituisce non solo un problema estetico, ma rappresenta, soprattutto, un’ importante fonte di allergeni.

Bisogna considerare che le infestanti più comuni dei nostri climi appartengono a graminacee, composite, chenopodiacee, plantaginacee, urticacee, famiglie nelle quali vi sono numerose specie con un alto grado di allergenicità ed, inoltre, importante fonte di allergeni aerodiffusi.

Interventi di controllo della flora infestante

Il controllo delle specie ruderali deve essere eseguito ricorrendo a soluzioni gestionali che considerino l’impiego di erbicidi, interventi meccanici, fisici.
  • Impiego di erbicidi di sintesi, cioè di prodotti fitosanitari che siano impiegabili in aree extra agricole, dotati di bassa tossicità e che non abbiano in etichetta la scritta “pericoloso per l’ambiente”. Dovranno essere distribuiti secondo le modalità specificatamente indicate. Nel caso di impiego in aree aperte al pubblico è necessario provvedere ad una segnalazione visibile e ad una eventuale delimitazione. In casi particolari la loro distribuzione dovrà essere eseguita in orari di minore transito o presenza di persone.

    La distribuzione deve essere effettuata impiegando attrezzature specifiche, quali campane di protezione, ugelli a ventaglio, per localizzare il trattamento ed evitare fenomeni di deriva.

    La scelta del momento in cui intervenire unitamente alle dosi più opportune da impiegare deve essere fatta considerando la specie bersaglio.

    L’uso degli erbicidi può essere preferito per le alberature stradali e le piccole aiuole, con prodotti ad azione residuale nel periodo autunno-invernale e fogliare nel periodo primaverile-estivo.

    Particolare attenzione dovrà essere posta durante le operazioni di distribuzione del prodotto al fine di contenere i rischi connessi agli effetti negativi derivanti dalla deriva dei prodotti fitosanitari (effetto deriva). Risulta importante effettuare questi trattamenti in modo tale che queste miscele non raggiungano aree diverse da quelle bersaglio (edifici, giardini, orti, ecc.).

    Un altro aspetto importante da evitare è quello relativo all’inquinamento puntiforme dell’area oggetto di suddette operazioni. Sia nella preparazione della macchina irroratrice che nel raggiungimento dell’area bersaglio dovrà essere evitato che la miscela si disperda sul suolo. A tale scopo sarebbe opportuno effettuare tutte le operazioni di preparazione nella stessa area in cui il prodotto dovrà essere distribuito

    Si ricorda che in Toscana tali interventi sono regolamentati dalla L. R. 1 luglio 1999, n°36 e successive modifiche e integrazioni, “Disciplina l’impiego dei diserbanti e geodisinfestanti nei settori non agricoli e procedure per l’impiego dei diserbanti e geodisinfestanti in agricoltura”.

    Questa fa riferimento alla normativa nazionale di recepimento di direttive comunitarie, ha come primo obiettivo quello di disciplinare l’impiego dei prodotti fitosanitari ad azione diserbante e/o geodisinfestante per scopi non agricoli al fine di salvaguardare la salute umana e l’impatto degli stessi sull’ambiente.

    Per mitigare gli effetti negativi di questa classe di prodotti, impone che per tutte quelle attività a carattere non agricolo sia consentito solo l’ impiego di prodotti non appartenenti alle classi molto tossici, tossici e nocivi”.

    Inoltre fa obbligo (art.6 comma 3) a “Chiunque per sé o per conto terzi, impiega prodotti fitosanitari contenenti sostanze ad azione diserbante e geodisinfestante, destinati all’utilizzo per scopi non agricoli deve richiedere ed ottenere il nulla-osta di carattere sanitario del Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda USL competente per territorio. La richiesta di nulla-osta di carattere sanitario deve essere effettuata con apposito modulo approvato come allegato 3 della presente legge”.

  • Interventi meccanici: consistenti nello sfalcio delle infestanti con riguardo particolare alle scarpate stradali, alle aree incolte, all’impianto ed alla cura dei tappeti erbosi, in quanto qui si ritrovano essenze responsabili di allergie (Cynodon dactylon, Festuca arundinacea, Festuca pratensis, Lolium perenne, Poa pratensis, Dactylis glomerata, Phleum pratense, Chenopodium album, Matricaria camomilla, Taraxacum officinale ecc.). Si deve periodicamente procedere alla loro sfalciatura per evitare che le piante raggiungano la fase fenologica che ne permetta la fioritura e la conseguente liberazione dei pollini. E’ necessario, quindi, intervenire precocemente in epoca primaverile, ad esempio nel corso del mese di aprile.

  • Interventi fisici: volti ad evitare la nascita delle specie allergeniche o alla loro eliminazione.

    Pacciamatura, che può essere eseguita con film plastico oppure ricorrendo alla distribuzione di corteccia di conifera o ammendante compostato su aiuole o intorno ad alberi ed arbusti.

    Pirodiserbo, eseguito con attrezzature di tipo manuale, semovente e portato, impiegabile su tutti i tipi di superficie dura (asfalto, pavimentazioni, lastricati in pietra, superfici inghiaiate, murature a vista); particolarmente utile ed efficace in zone difficilmente raggiungibili con mezzi da sfalcio (cordoli, superfici fessurate, murature a vista).

Introduzione

Presentazione del progetto

Verde e salute

Verde pubblico e allergie respiratorie

Monitoraggio aerobiologico

Modalità e tecniche

Manutenzione del verde

Linee guida per la manutenzione del verde

I sistemi GIS

Utilizzo dei sistemi GIS per i dati geografici del progetto

Documenti e riferimenti

Documentazione ausiliaria