Approccio molecolare alla diagnosi di allergia ai pollini

Il polline contiene numerosissime proteine, alcune dotate di proprietà sensibilizzante. Con la caratterizzazione immunochimica si identificano le proteine allergeniche contenute nel polline; ognuna di queste è dotata in natura di una precisa funzione biologica spesso determinata dall'esigenza da parte della cellula che le contiene, di doversi difendere da un turbamento esterno (es. aggressione da batteri, miceti, virus, traumi, sostanze chimiche) o dotata di una peculiare attività enzimatica (proteasica, perossidasica, lipasica etc.); in base a queste proprietà e alla loro sequenza aminoacidica è possibile classificare tutti gli allergeni.

La nomenclatura degli allergeni è basata sulle denominazioni tassonomiche del genere e della specie dalle quali derivano: le tre lettere iniziali, la prima in carattere maiuscolo, indicano il genere, segue uno spazio e poi una singola lettera in carattere minuscolo che indica la specie ancora uno spazio e infine un numero arabo. Nelle tabelle sono elencati gli allergeni della codolina (phleum pratense), delle graminacee e della betulla (betulla verrucosa).

allergen biochemical name
Phl p 1 beta-expansin
Phl p 2 grass group II/III
Phl p 4
Phl p 5
Phl p 6
Phl p 7 Ca binding protein
Phl p 11 Ole e 1 related prot
Phl p 12 profilin
Phl p 13 polygalacturonase
Betulla (Betulla Verrucosa)

Betulla (Betulla Verrucosa)

allergen biochemical name
Bet v 1 PR 10 protein
Bet v 2 profilin
Bet v 3 polcalcin like protein
Bet v 4 polcalcin
Bet v 6 Isoflavone reductase
Bet v 7 Cyclophilin
Codolina (Phleum Pratense) - Graminacea

Codolina (Phleum Pratense)

Dal punto di vista clinico uno dei maggiori problemi delle allergie è rappresentato dal diffuso riscontro di polisensibilizzazioni reali o apparenti (legate al fenomeno delle cross reazioni).

Alcuni allergeni sono considerati panallergeni (presenti nei pollini di alberi, erbe, nei tessuti vegetali e in alcuni tipi di frutta, foglie e semi) e quindi responsabili di quadri di apparente polisensibilizzazione (es le profiline Bet v2 della betulla e Phl p 12 delle graminacee; le Ca binding protein Bet v 4 della betulla e Phl p 7 delle graminacee)

Altri allergeni sono invece prodotti esclusivamente in certe strutture vegetali e possono essere considerati marcatori altamente specifici di sensibilizzazione (es. il Phl p 1 e Phl p 5 per le graminacee, il Par j 2 per la parietaria, il Bet v1 per la betulla; e l’ Ole e 1 per l’ olivo)

Allergeni ricombinanti

Le proteine allergeniche dei pollini possono essere prodotte con tecnologia ricombinante in modo perfettamente corrispondente alla fonte naturale. Questi allergeni sono indicati con un r minuscola davanti alla sigla che individua l’ allergene stesso ( es r Phl p 5, r Bet v1, ecc).

Gli allergeni ricombinanti sono disponibili per la diagnostica in vitro e possono essere utilizzati singolarmente o assemblati in un test multiallergenico predeterminato con oltre 100 specificità (ISAC Immuno Solid-phase Allergen Chip).

La diagnostica allergologia si arricchisce quindi di un'ulteriore possibilità di accertamento e di controllo che va oltre la semplice constatazione che un soggetto sia o meno positivo ad un estratto allergenico: grazie a questi nuovi diagnostici è possibile escludere o confermare sensibilizzazioni multiple, indicare più correttamente un trattamento specifico e monitorarlo.

Riferimenti: http://www.allergen.org/

Introduzione

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Utilizzo dei sistemi GIS per i dati geografici del progetto

Documenti e riferimenti

Documentazione ausiliaria