Allergologia


La ricerca aerobiologica consente la determinazione di calendari di pollini e spore fungine aerodisperse assai precisi ma, soprattutto, l’identificazione della presenza o della diffusione di nuovi pollini responsabili di sindromi allergiche.

La connessione fra dati climatologici e meteorologici e la fluttuazione della concentrazione dei pollini nell'atmosfera, raccolte nel corso degli anni e analizzate con l'aiuto dei mezzi informatici, hanno reso possibile la messa a disposizione di informazioni utili per la prevenzione e la cura delle sindromi allergiche.

Le applicazioni del monitoraggio aerobiologico dei pollini in allergologia sono numerose:

  • nella diagnostica: è possibile impostare una giusta diagnosi solo correlando la sintomatologia presentata dal paziente al calendario pollinico della sua zona di residenza
  • nella clinica è importante confrontare i risultati dei centri diversi al fine di evidenziare differenze nei periodi e nel tipo di pollinazione
  • nella terapia poiché è importante per una tempestiva e opportuna prevenzione.

Il polline in atmosfera

Il polline, 'polvere fine', termine introdotto da Limneo, è la cellula maschile aploide delle piante a seme o Spermatofite a cui è affidato il compito di fecondare gli ovuli delle piante superiori della stessa specie. Il granulo pollinico è circondato da 2 pareti: l’esina esterna costituita da sporopollenina di natura lipidica e l’intina interna composta da polisaccaridi.

Una volta che l'antera è matura, si apre e i granuli di polline vengono liberati nell'ambiente esterno. Quando il polline viene in contatto con una superficie umida, rilascia rapidamente composti con capacità antigenica (allergeni) che derivano in parte dall'esina e dall’intina e da compartimenti endocellulari

Sezione di fiore

Gli allergeni (sostanze proteiche e glicoproteiche) sono localizzati sia a livello citoplasmatico (compresi i granuli di amido) sia a livello delle pareti polliniche (esina e intina). Il trasferimento del polline, con i gameti maschili, allo stigma del fiore e, poi, alla cellula uovo prende il nome di impollinazione che può essere di due tipi:

  • Anemofila: le piante producono grandi quantità di polline (anche milioni per antera) che vengono trasportati dal vento anche a distanze considerevoli. Proprio per la natura e la modalità di diffusione, solo una piccolissima quantità di questi pollini andrà a fecondare il seme femminile della stessa specie mentre la maggior parte andrà disperso, andando a depositarsi su varie superfici (comprese le mucose oculari e delle vie aeree dei soggetti allergici)
  • Entomofila: le piante producono piccole quantità di pollini che vengono trasportati dagli insetti su un altro fiore della stessa specie. Queste piante sono caratterizzate da fiori in genere profumati, con colori vivaci delle corolle o con strutture appariscenti per forma e per colore.
Nell'atmosfera sono prevalenti i pollini di piante con impollinazione anemofila.


Quantità e qualità di polline presente in atmosfera dipendono da:

  • Distribuzione delle piante nel territorio
  • Pollinazione anemofila e/o entomofila
  • Forma e dimensione del polline che influenzano la capacità di essere aerodiffuso
  • Densità della vegetazione
  • Variabili climatiche e meteorologiche

Introduzione

Presentazione del progetto

Verde e salute

Verde pubblico e allergie respiratorie

Monitoraggio aerobiologico

Modalità e tecniche

Manutenzione del verde

Linee guida per la manutenzione del verde

I sistemi GIS

Utilizzo dei sistemi GIS per i dati geografici del progetto

Documenti e riferimenti

Documentazione ausiliaria